martedì 1 marzo 2011

che bella giornata









Lingua originale Italiano
Paese Italia
Anno 2011
Durata 97 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,85:1
Genere commedia
Regia Gennaro Nunziante
Soggetto Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Sceneggiatura Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Produttore Pietro Valsecchi
Casa di produzione Medusa Film
Fotografia Federico Masiero
Montaggio Pietro Morana
Musiche Checco Zalone
Scenografia Sonia Peng
Costumi Mary Montalto
Trama

Checco, un ragazzo che lavora come buttafuori in una discoteca della Brianza, sogna di fare il carabiniere, come suo zio Giuseppe Capobianco, ma, per una serie di buffe circostanze, viene respinto al colloquio con il colonnello Gismondo Mazzini per tre volte consecutive in un anno. Però, grazie a una raccomandazione dell'arcivescovo di Milano, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo: qui, durante il lavoro (svolto non proprio nel migliore dei modi), conosce Farah, una ragazza araba che si finge studentessa di architettura per avere accesso alla Madonnina, ai cui piedi medita in realtà di depositare un ordigno esplosivo con l'aiuto del fratello Sofien e di altri due complici terroristi arabi per vendicare l'uccisione della sua famiglia in un bombardamento non meglio precisato. Divenuto guardiano della Madonnina, Checco abbocca immediatamente all'amo di Farah, lui pugliese di madre tarantina e lei "francese di madre bina" (magrebina); quel che il ragazzo però non immagina è che la maggior minaccia per il prossimo e per il patrimonio artistico italiano è rappresentata da Checco stesso. Farah però rifiuta di portare a termine il suo piano grazie all'amicizia e l'umanità dimostrate da Checco e dalla sua famiglia: costretta a tornare nel suo paese, consegna a Checco la valigia che doveva contenere la bomba, che però non c'è (nella valigia c'è solo un modellino della casa di Checco, che nasconde il meccanismo di attivazione della bomba), perché la ragazza l'ha lasciata in un trullo in rovina di proprietà di Checco, ereditato dal nonno di Alberobello, (per la cui demolizione erano necessari 10.000 € ed egli, innescando l'ordigno e facendolo esplodere, ha ovviato al problema).

A/V 10 10
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